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Rieducazione alla vita

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                                     Inganni, tradimenti e delusioni sono serviti a rieducarmi. Dovevo disimparare alcuni valori che ho incorporato nel corso degli anni. La mia scuola è stata complicata. Ho vissuto accanto alle vespe affascinate dalla luce di ogni specie e anch’io ne sono rimasto ipnotizzato. Non so esattamente quando, ma ho intravisto in mezzo alle mie vanità che vivevo con alcuni “Adoni” travestiti da profeti. Mi sono svegliato: arie altezzose di persone corrodevano i valori che ho imparato dal mio vecchio padre. Ad un certo punto, ho notato che era giunto il momento di avvilire   il cuore da deliri vanagloriosi. Ora dico alla mia l'anima a non bramare per qualcosa che mi lasci con la cravatta lavata e il colletto bianco. Voglio non aver più bisogno di coriandoli, palm...

Storia in costruzione

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Mi è stato detto che man mano invecchiamo, ci ricordiamo del passato. Non è vero! Anche se non sono nemmeno vicino alla vecchiaia, vedo molti eventi che si sono irrimediabilmente persi sotto le macerie di un corrosivo vento chiamato tempo.   Vorrei ricordare il giorno esatto in cui io e mio padre uscimmo per raccogliere cagiù in un cespuglio. Se io potessi fissare quella data, sarebbe la mia festa nazionale. Eletta come la data più importante del Natale o della Pasqua. Questa giornata fa parte dei miei primi ricordi. Non riesco a registrare un’altra prima data, e in essa conquistai una giungla. Vivevamo in un quartiere   deserto con un nome molto particolare: Cocorote.    Solo da adulto in una conversazione casuale ho imparato il suo significato: quando un brigadiere della Forza Aerea Brasiliana ci divertiva durante una cena in suo onore, raccontando peculiarità del mondo dell’aeronautica. So che non lui nemmeno percepì   la mia felicità quando ...

Com'è difficile pensare fuori dalla scatola

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I più anziani guadagnano diritti giusti per l'età. Loro non hanno bisogno di aspettare nelle file, hanno sconto nei botteghini dei teatri e, in Brasile, non pagano il biglietto d’autobus. Invecchiare ha altri vantaggi meno ovvi. I più esperti guadagnano il diritto, per esempio, di arrabbiarsi. Noi gli permettiamo di reclamare dei rumori fastidiosi, della casa non ben ordinata e di altri dettagli che gli importunano. Io sono lontano da diventare un vecchio, ma già richiedo almeno un privilegio: Io voglio il diritto di sconvolgermi con persone pigre per pensare. Io ho scoperto anche un orrore: l'universo dell'indolente mentale è molto più grande di quel che immaginavo . Ne do un esempio. Uno studente di teologia visitò il mio sito e mi spedì il seguente messaggio: "Ricardo, il mio insegnante mi avvertì che Lei sta scrivendo molte eresie e che io dovrei scappare dalla Sua influenza perniciosa. Cosa ha da dirmi? È vero?"  Io ammetto che il mio sangue dal Ceará, ...

L’irremediabile borghesia religiosa

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Se non mi fallisce la memoria, la frase è di Cazuza. "La borghesia puzza, ma ha i suoi fascini."* Per la classifica più ordinaria dei brasiliani, io nacqui nella classe "C", ovvero, nel piano di sotto di quella burguesia. Destinato a viaggiare nelle carrozze puzzolenti dietro al treno, la mia infanzia non ha avuto tanti vizi. Io crebbi senza un automobile (avevo 17 anni quando papà mi comprò una macchina), senza frequentare bar nei week-end e senza vestiti di marca. No, non fummo mai poveri. Avevamo sicurezza alimentare ed una grande famiglia con degli zii che ci affiancavano negli affanni. Ma per entrare nel ballo adolescenziale di pomeriggio del Club Nautico, io avevo bisogno di saltarne il muro. Per prendere un ghiacciolo all’intervallo delle lezioni dovevo andare a scuola a piedi e per mangiare una mela, ammalarmi. Divenni un militante del patetico alpinismo sociale. Nel mio primo lavoro, fissai la meta di comprarmi un Maggiolino della Volkswagen. Io lavorai com...

Non ci sono ombre nel carattere di Dio

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“Io non ho parlato di nascosto, nè in luogo tenebroso della terra; io non ho detto alla progenie di Giacobbe in vano: Cercatemi; io sono il Signore, che parlo in giustizia, ed annunzio cose diritte.” Isaia 45.19 Parliamo qualche volta con qualcuno e mettiamo in dubbio le sue motivazioni. Sarà che lui non porta con sé un agenda nascosta? Saranno legittimi i suoi atteggiamenti? Non di rado ci troviamo in dubbio. Comunque, la Bibbia dice che Dio è luce. Parlare di lui come luce non vuol dire solo che lui è luminoso, nonché non c'è nulla di discutibile nel suo carattere. Non ci sono ombre negli atteggiamenti e nelle decisioni divine. Quando lui parla, la sua parola è totalmente affidabile. La Sua rivelazione non è parziale. Noi non abbiamo sorprese riguardo l'integrità divina. Ecco la più bella dimostrazione della fede: una fiducia che non si scuote nei riguardi del carattere di Dio. Quando lui dice quel ci vuole bene, quand’anche le circostanze puntino sul senso opposto, possiamo ...

Camminando sulle Sue orme

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“Chiunque vuol venir dietro a me, rinunzi a sè stesso, e tolga la sua croce, e mi segua.” Marco 8:34 La tradizione evangelica pentecostale non valorizza molto le preghiere scritte. Si crede che possono far diventare meccanica ed artificiale la comunicazione con Dio . Comunque, la Bibbia contiene molte preghiere e salmi che solamente scamparono nel tempo per essere state scritte. Contraddicendo la mia eredità religiosa, imparai molti anni fa una preghiera di arresa. Essa mi colpì ed ancora oggi mi accompagna come ricordo di cosa vuol dire camminare sulle orme di Gesù Cristo. Qualche volta il mio cuore ed il mio ego vogliono insuperbirsi e mi viene la mia voglia di diventare regina, quindi rileggo questa piccola preghiera e percepisco un'altra realtà. La spiritualità del nuovo millennio accompagna le tendenze del mondo. Essa è una spiritualità vuota di significado e che non riesce ad alimentare l'anima. Molti culti evangelici non servono più a far crescere le persone in intimità ...

Ma deve proprio andare bene?

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Ho già cantato "tutto andrà bene, nel nome di Gesù." Nelle mie conferenze e nei miei sermoni, anticipai delle grandi svolte nella vita dei miei ascoltatori. Ma nel corso del tempo, osservai che nonostante tutta la mia buona volontà, tali cambiamenti di rotta non accaddevano con la frequenza che io volevo. Non tutto andò bene! Degli amici agonizzarono, divorati dal cancro. Altri andarono in bancarotta. Non posso neanche parlare dei matrimoni che celebrai e finirono in divorzio. Io ammetto la mia puerilità: ripetei dei gerghi ufanisti senza criterio. Peggio, io capitalizzai sulle illusioni. Mi rendo conto che non sono solo, comunque. Politici, conferenzieri di auto-aiuto, così come i leader religiosi, adorano ripetere frasi d’effetto - che a dire il vero, servono solo per fortificarli. Purtroppo, le conseguenze sono disastrose. Donne si inacerbirono nella vita perché qualcuno promise che quel Dio (o Santo Antonio) gli porterebbe un marito "al tempo giusto." Imprendit...

Vivere fa bene

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Lo so che non ho bisogno di spiegare, ma sono in modo crescente appassionato dalla vita. Io amo la vita perché i colori mi affascinano, i geni mi intrigano, le poetesse mi seducono, i santi mi mettono a pezzi, i giusti mi sfidano, i solitari mi stimolano. Tutto è schiacciantemente bello. Lo so che corro il rischio di essere ridondante, ma io sono in modo crescente viziato in vivere. Io amo la vita perché i sapori mi mi affamano, i silenzi mi attirano, i misteri mi intrigano, gli orizzonti mi esortano. Già mezzo strabico, affronto da vicino il miracolo della vita ed io sono senza reazione. Tutto è assurdamente delizioso. Lo so che posso scivolare sul luogo comune, ma io sono affascinato dall'avventura di vivere. Io amo la vita perché le donne mi incantano, gli altruisti mi umiliano, le persone sagge mi istruiscono, gli artisti mi incoraggiano. La fertilità creativa è infinita. Le biblioteche un giorno non comporteranno tanti libri. Il Louvre avrà bisogno d’espansione. Io voglio vive...

Eclesiaste, sempre Eclesiaste

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La vita dà delle svolte. Il vortice del vento getta l'esistenza contro le rocce. Impotenti, siamo condotti da decisioni strane. Inadatti ed ostruiti da paure, osserviamo la nostra storia diventare una tragica trama d’opuscolo. Che cosa fare? Noi non abbiamo mezzi di controllare, soggiogare, imporre la nostra propria stupida volontà. La vita schiaffeggia. La reputazione protetta si precipita in giù fino a sbattere sul suolo asciutto. Piranhas, nel pugnalare ci rimuovono la volontà. La nostra dignità ci s’è strappata lentamente. Fa proprio male scoprire che non siamo il carattere che c’ immaginavamo. Lo sforzo per non ripetere disastri è andato male. Noi avevamo promesso di non perpetuare cicli e abbiamo morso la lingua. Avevamo giurato che non avremmo accettato ripetere le biografie, ma tutto in vano. La vita si svanisce senza molte scelte. La longevità “incassa in libbra sterline”, cioè, chiede un alto prezzo. Chi dura si condanna a marcire. Morire presto o diventare rimbambito, ec...

Amore, odio e disprezzo

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I miei odi sono passeggeri, gli amori, claudicanti, i disprezzi, perenni. Non ho mai avuto paura di odiare. Le mie furie sono inoffensive. Al massimo, bestemmie segrete. La mia più grande paura è disprezzare, perché divenni padrone nel dimenticare. Sono asso nel mutilarmi con l’amnesia. Mi sono allenato per dimenticare. Sono colpevole di omicidi emotivi. Freddo, io posso squartare chiunque voglia. Calcolando, l’assassino con disdegno. Io amo con difficoltà, ma dimentico disinvoltamente. Volto le spalle e pronto, finì. Cancello il contorno degli occhi. Annullo gli odori. Lacero le memorie. Limo dei tatuaggi. Butto nel cestino dell'anima che mi fece del male. Non pianifico mai delle vendette: non ce n'è bisogno, sono abile nel diluire chi mi ferì. No, io non mi sto vantando. Lo so che pecco contro me stesso quando disprezzo. Pongo fine alla possibilità del perdono, chiudo la porta della misericordia a chiave e mi allontano dal bene. Devo impegnarmi per non lasciare che la mediocr...

La curva dell'imponderabile

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Io persisto, nonostante essere scivolato nella curva dell’imponderabile. Io insisto, nonostante essermi fermato all’ostacolo insormontabile. Saluto la vita, nonostante dopo essere svegliato per il vuoto tragico. Se non sapevo come contare gli anni, insisto nel proteggere l'istante. Se mi sono perso, non lascio l'anima sporca; il siero che taglia il latte non mi amareggerà. Spalmo l’olio sulle grattate. Io chiudo gli occhi per le magie odiose. Io marcio avanti. Nell'oscurità della nebbia, noto che la mia faccia nuvolosa continua a sorridere. Il ruscello mormora; lascio che il suo pianto calmi il mio cuore. Ammiro l'eterna marea; essa armonizza la violenza del mio futuro. Muschi, edere, cardi si sono attaccati alla mia anima. Trasformo le mani in forbici di giardiniere. Lascio la rete, quello strilla nel cacciatore di pelli e riesce ad acquietare il mio sonno ansioso. Io tentai di fuggire ed io finii arreso a me stesso. Sogni servirono alla mia zattera per fare l’ormeggio...

La contigenza e il volo 447

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Il mondo è in shock. Di nuovo la contingenza mostra il suo volto nella tragedia nel volo dell’Air France. Vale ricordare: contingenza vuol dire che gli eventi non sono sempre necessari, quando succede qualcosa senza ragione che la spieghi o la giustifichi. La contingenza genera imprevisti; fatti che scappano dagli ingranaggi della causa e dell'effetto. Un aeroplano precipita perché il mondo è incerto, e non perché sia stato vittima del destino o di un piano di Dio. È detto nel senso comune che le persone muoiono solamente quando arriva la loro ora. Semmai questo fosse vero, il destino raggruppò in un aereo le persone che dovrebbero morire quel giorno. Quello darebbe alla fatalità un potere terrorizzante. Impossibile pensare che persone di più di trenta paesi entrarono nel volo 447 senza sapere che rispettarono una forza cieca che ha determinato l'ultimo giorno della loro vita. Ugualmente, credere che Dio permetta il crollo dell'aereo perché lui ha degli scopi sembra piuttos...

Cristo salva

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Gesù può salvare i televangelisti, pastori, apostoli e vescovi. Nessuno dovrebbe considerare i “pelegos” (traditori) famosi della fede come inesorabilmente persi. Cristo salvò Nicodemo, Zaccheo e Saulo di Tarso. Tutti sono amati da Dio, addirittura i farabutti ornati. Il cinico di colletto ecclesiastico può ereditare anche il Paradiso. La domanda è: come? La salvezza arriverà nella casa della persona religiosa che sarà disposta a mettersi i sandali umili. Le ciarle idealizzate si svuoterebbero se i preti fossero costretti ad aspettare il ricevimento nelle cliniche mediche pubbliche seduti su pachine dure. Chissà quegli abietti Evangelisti in cravatta immaginano il dramma di una madre nera e sotto occupata? Il dolore di non trovare un asilo nido per lasciare il figlio durante la giornata per poter lavorare tranquillamente? Quali di loro sarebbero disposti a vivere, solamente per un mese, la fortuna di milioni di genitori che seppellirono i figli in un buco poco profondo? Quanti hanno ma...

Ripensando la fede.

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Certe cose persero impulso dentro di me. Certe asserzioni si svuotano prima che giunghino al mio cuore. Certe affermazioni non fanno più senso quando organizzo la mia giornata. La mia fede ha smesso di essere una forza diretta a Dio che lo costringa ad agire. Concepisco la fede come il coraggio di affrontare l'esistenza coi valori del Vangelo. La fede signica una scommessa; la verità vissuta e rivelata da Gesù di Nazareth è diventata sufficiente per me per affrontare le contingenze del mondo senza disumanizarmi. La fede non conduce il Divino, ma serve come pietra d’appoggio dove mi impello per l’avvincente (e pericolosa) avventura di vivere. Già non spero che una relazione con Dio mi schermi di incidenti. Io non credo, e né voglio che Dio mi copra con una carcassa impenetrabile. Io trovo un assurdo promettere, in mezzo a tanta sofferenza, che una vita obbediente e pura genera la sicurezza contro malattie, incidenti, violenza. Io considero frivolo affermare che quando le donne prega...

L'icona della libertà.

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Mio padre sognava la possibilità di un giorno emigrare in Canada. Prigioniero politico, s’immaginò sparire un giorno, evaporare semplicemente, in qualunque città fredda per noi perché non menzionassero mai più il suo nome. Papà scherzava quando parlava delle tonache. Invidiò i preti. "In tonaca", dissero, "le parti intime respirano senza stretta". Negli anni odiosi della dittatura militare del ’64, diventò intensa l’ossessione per la libertà. Mio padre credè che quella libertà doveva cominciare dai genitali, che essi avevano bisogno di spazio per muoversi “senza difficoltà." Io crebbi con tale urgenza. Nell'adolescenza, io volli "andare via” dal Ceará. Il mio sette settembre accaderebbe sulla pista dell'aeroporto. Sognavo un giorno gridare "indipendenza o morte" oltre i diecimila metri di altitudine. Io volli andare inoltre il perimetro stretto di Fortaleza. Intanto non riuscivo a fuggire, m’iscrissi nei corsi di inglese, tedesco e l'...

La vita

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I sistemi logici ci annoiano. Noi rifiutiamo i moralismi. Sbadigliamo con le sdolcinatezze. Sospettiamo delle ideologie. Temiamo le demagogie. Rifiutiamo i totalitarismi. Sfuggiamo dalle intolleranze. Chiamiamo pane quello che c'alimenta della dignità. L’acqua c'idrata quando essa ribolle con affetto. Non vogliamo dei trattati, ci basta una spalla. Paghiamo delle esorbitanze perché qualcuno ci senta con una faccia amorosa. Corriamo qualsiasi distanza per vedere il poeta in estasi. Amiamo i palcoscenici, gli schermi, le piste dei circhi. Arricchiamo l'artista. Ribellati contro le catene di metallo dell'immanenza, ambiamo per la trascendenza. La magia, la fantasia, la finzione, tutto c'incanta. Dateci delle parabole e capiremo il Regno Eterno. Favole ci muniscono di criteri etici per la prossima scelta. Trame e intrecci di telenovelas, romanzi e storie c’insegnano l'amore, la vendetta, la gelosia, la gentilezza. Perché possiamo campare, dipendiamo da abbracci, bis...

I due lati del messaggio

Beati i poveri in ispirito, perciocchè il regno de’ cieli è loro. Maledetti i predominanti, perché loro creano l'impero dell'odio. Quelli che hanno bisogno della forza per sostenere il potere non hanno parte con la logica dell'amore. Beati coloro che fanno cordoglio, perciocchè saranno consolati. Maledetti gli indifferenti, perché in loro nasce il cinismo. Secchi, scartano le vite. Sdegnosi, loro non soffrono dell'abbandono di quelli dimenticati, l'angoscia degli schiavi, la disperazione degli oppressi. Beati i mansueti, perciocchè essi erederanno la terra. Maledetti gli altezzosi, perché si permettono di spronare, agrediscono senza nessun controllo e riceveranno una prigione sotterranea per eredità. Beati coloro che sono affamati ed assetati della giustizia, perciocchè saranno saziati. Maledetti coloro che cercano argomenti per giustificare le loro tirannie; coloro che fidano delle coerenze per vessare l'indifeso e subiranno assetati ed affamat...

La dipendenza suprema.

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Per Alysson Amorim. "Come un padre è pietoso verso i suoi figli, cosí è pietoso l'Eterno verso quelli che lo temono. Perché egli conosce la nostra natura e si ricorda che siamo polvere. "- Salmi 103 13-14. Noi siamo ovvi. Conviviamo con poche opzioni. Noi non alziamo voli. La ricetta dell'aria che respiriamo non tollera variazioni. Con un po’ d'inattività, si deperiscono i muscoli dei piedi e delle mani - e del cuore. Il nostro sangue non può perdere l’equilibrio. La nostra temperatura sale cinque gradi e abbiamo convulsioni. Noi siamo limitati. Il dizionario della nostra lingua quotidiana non riempie cento pagine. Lo spettro della nostra audizione non giunge alla categoria canina. Abbiamo l’intuizione, ma non capiamo la nostra percezione. Intollerante al dolore, ci disperiamo. Le altitudini c'indeboliscono, le valli c'opprimono, gli oceani ci fanno persi. Noi siamo effimeri. Non scampiamo dalle carpe. La nostra pelle raggrinza con poco sole, gli occhi osc...

L'ombra nel cammino.

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Io mi sveglio, esco alla ricerca di quello che non so, voglio molte volte quello di cui non ho nessuna idea. Il mio desiderio non è profano, anche se terreno. Basta calmarmi l'anima, soffocare la fretta. Io voglio rimuovere l'elmo, lasciare da parte la spada, sbottonare il colletto. Io cammino a fatica. Mi allontano dalla persona che mi rappresenta per le piattaforme pubbliche. Io rompo le forme che mi plasmano alle aspettazioni altrui. Disimparo le lezioni che ho insegnato. Io mi scopro e mi reinvento. Mi perdo nella montagna di fantasie che ho sparso per la terra. Ermetico, io non sono coerente in quello che scrivo. Le parole, segni delle mie intuizioni fragili, sono difettose. Mi rivolgo alle insulsaggini. Forse l'ovvio mi aiuti ad esprimere quello che sento. Io cucio il cuore con le pezzuole lacerate del passato. Degli ideali, sono rimasti delle aggiustature rotte; dei sogni giovanili, schegge; della lotta accanita, il gusto amaro della falsità. Sorprendomi proteggendo ...

L'incontro.

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Genilson entrò nella grande sala, contò diciotto file di panche e si sedette. Il luogo era vuoto. Un silenzio che terrorizza dominò lo spazio. Le pareti assorbivano qualsiasi rumore. Nessuno attraversò la barriera dei diciotto sedili; nessuno si sedette tra Genilson e l'altare. “Cosa mi ha portato a questo luogo?”, si chiese. Senza avere mai fatto una preghiera, partecipato in un rito o letto alcun catechismo, si sentì perso. Tutto gli incuriosiva: l'altezza del tetto, la freddezza del pavimento, la durezza della panca, la distanza dal pulpito, l'assenza di vicini. Genilson stette ventidue minuti nella vastità dello spazio misterioso. Sentiva un nulla che lo toccava. La quietudine gli riempiva quel vuoto stupefacente. La paura del luogo gli fece alzarsi. Camminò trascinando i piedi verso l'ingresso, ora l'uscita. Dimenticò di contare i passi, andò giù dalle scale a raggiungere il marciapiede. Tornò a casa ed il figlio volle sapere dove sarebbe stato mentre era fuori...