Ma deve proprio andare bene?



Ho già cantato "tutto andrà bene, nel nome di Gesù." Nelle mie conferenze e nei miei sermoni, anticipai delle grandi svolte nella vita dei miei ascoltatori. Ma nel corso del tempo, osservai che nonostante tutta la mia buona volontà, tali cambiamenti di rotta non accaddevano con la frequenza che io volevo. Non tutto andò bene! Degli amici agonizzarono, divorati dal cancro. Altri andarono in bancarotta. Non posso neanche parlare dei matrimoni che celebrai e finirono in divorzio. Io ammetto la mia puerilità: ripetei dei gerghi ufanisti senza criterio. Peggio, io capitalizzai sulle illusioni.

Mi rendo conto che non sono solo, comunque. Politici, conferenzieri di auto-aiuto, così come i leader religiosi, adorano ripetere frasi d’effetto - che a dire il vero, servono solo per fortificarli. Purtroppo, le conseguenze sono disastrose. Donne si inacerbirono nella vita perché qualcuno promise che quel Dio (o Santo Antonio) gli porterebbe un marito "al tempo giusto." Imprenditori si disperarono perché qualcuno gli assicurò che "il Signore non permette i Suoi figli di fallire negli affari." Genitori e madri persero la fede perché non cogitarono mai che un cancro "si sarebbe permosso" in una famiglia misericordiosa ed obbediente.
È comune per vedere delle persone incatenate a promesse che "un giorno arriveranno" – ma che non arrivano mai; vedere delle persone attribuendo ai "paradossi" ed ai "misteri insondabili dell'eternità", le sconfitte che la vita impone. Nulla, però, come il giorno dopo giorno per devastare i discorsi trionfalisti. Bambini agonizzano con diarrea nelle favelas ; mancano delle ambulanze nelle periferie per salvare i colpiti da infarto; insegnanti di scuola pubblica ricevono una bazzecola di sipendio nel ciclo perpetuo d'ignoranza-disoccupazione-povertà. Chi vince? I periodici di gossip coi loro pezzi di consiglio di auto-aiuto, i televangelisti e le religioni piccolo borghese. Nei rapimenti di vittoria, i rapporti utilitari con la Divinità prosieguono intatti ed i cantanti gospel hanno dei notevoli incassi.
Ammettiamolo: la vita di molti appena non andrà bene. La struttura economica asimmetrica non permette a folle di salire la scala dell'inclusione sociale. Gli oligarchi non faranno a meno dei loro profitti (vedete la povertà del Maranhão*, “feudo” di una famiglia potente). Molti non entreranno nella terra promessa; uomini si ammaleranno senza riuscire a recuperare le loro società; donne non lasceranno il villaggio che le soffoca; ragazzi che sognavano di giocare a calcio in Europa dovranno accontentarsi con lo stipendio di un commesso.
Nessuno può disprezzare la realtà in nome della speranza. Non si possono trascurare i vincoli sociali in cui siamo impegnati in favore delle promesse di Dio. Non si può perpetuare delle fantasie in favore dell'ottimismo. Io sono pastore, predicatore e conferenziere, ma io non posso permettermi di scollarmi dall'esistenza concreta che le persone affrontano ogni giorno.
Perciò, assumo un impegno con la verità. M’impegno non con la verità metafisica assoluta della religione o della filosofia. Io sono abbracciato alla realtà che il quotidiano impone. Io credo che solamente prommuoverò una libertà se insegnerò il mio vicino a guardare la realtà senza inganni. - “Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. Gv 8:32
Soli Deo Gloria
Da: Ricardo Gondim
*Maranhão: stato della regione Nord Est del Brasile. L'autore fa rilevare il fatto che una sola famiglia governi lo stato da decenni senza che ci sia un'alternanza di potere.

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