L'incontro.



Genilson entrò nella grande sala, contò diciotto file di panche e si sedette. Il luogo era vuoto. Un silenzio che terrorizza dominò lo spazio. Le pareti assorbivano qualsiasi rumore. Nessuno attraversò la barriera dei diciotto sedili; nessuno si sedette tra Genilson e l'altare.

“Cosa mi ha portato a questo luogo?”, si chiese. Senza avere mai fatto una preghiera, partecipato in un rito o letto alcun catechismo, si sentì perso. Tutto gli incuriosiva: l'altezza del tetto, la freddezza del pavimento, la durezza della panca, la distanza dal pulpito, l'assenza di vicini.

Genilson stette ventidue minuti nella vastità dello spazio misterioso. Sentiva un nulla che lo toccava. La quietudine gli riempiva quel vuoto stupefacente. La paura del luogo gli fece alzarsi. Camminò trascinando i piedi verso l'ingresso, ora l'uscita. Dimenticò di contare i passi, andò giù dalle scale a raggiungere il marciapiede.

Tornò a casa ed il figlio volle sapere dove sarebbe stato mentre era fuori. "Nella presenza di Dio", gli rispose.

Soli Deo Gloria

Da: Ricardo Gondim

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