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Visualizzazione dei post da giugno, 2016
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Non rassegnarti tanto Cerca di non essere così convenzionale. Alcuni consigli: appendi la cravatta al chiodo, mettiti le pantofole, leggi più libri snecessari. Elimina i cliché. Metti più le cose in discussione. Non avere paura di esporti. Prendi la parte degli esclusi. Scappa tanto dall’ottimismo quanto dal pessimismo – i sempliciotti vivono in attesa di un mondo rosa e gli amareggiati non sognano niente se non il disordine. Cerca di sfidare i margini. Se ti trovi in un ambiente dominato dall'unanimità, dubitane. Distinguiti dalla mandria. Ricorda a te stesso che gli scrupoli più schizzinosi nascondono dei demagoghi. Se sei cristiano, abbi il coraggio di citare Giacomo 5,1-6 studio della Bibbia in cui tutti accettano l'esclusione sociale, senza rendersi conto del peccato strutturale:  "E ora a voi, ricchi! Piangete e lamentatevi per le sciagure che stanno per venire su di voi.Le vostre ricchezze vanno in malora e i vostri abiti sono mangiati dalle tarme.I

Il peso snecessario della religione

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Soffro nel ricordare il giorno in cui João ed io abbiamo corso insieme. Lui aveva 25 anni ed io, quasi il doppio. Snello, João non si sforzava per tenere il mio ritmo. Con il fiato che gli avanzava, ha cominciato a raccontarmi la sua depressione. Gli ho chiesto se aveva identificato qualche motivo di tristezza che lo colpiva. Paura di fallire , ha risposto tra un passo e l'altro. Nel resto del percorso, ho cercato di comunicare che, riguardo a Dio, lui potrebbe riposare. Dio ci ama senza richiederci le prestazioni. Anche senza mai raggiungere il successo, continuiamo amati. Ho detto ancora che Dio, a differenza di persone, non desiste di quelli che non hanno avuto esito. Due settimane dopo, sono rimasto sconvolto. João si è suicidato. Il mio compagno di corsa aveva paura del futuro. Nonostante i consigli e le preghiere, insieme alla cura di altri cristiani, non sono stato in grado di aiutare. Per quanto lui abbia lottato, non poteva ribaltare la disperazione di vedersi

Vivere, cos’è questo?

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                       Lotto di tanto in tanto per non lasciare che la mia vita venga ad impantanarsi nella palude del cinismo. Voglio che la mia risata sia spontanea, e le mie lacrime, oneste. Sia la mia gioia e angoscia, non finte. Contemplo la mia vita e devo ammettere: spesso, essa sembra un teatro tragico. Vedo i miei compagni come dei non protagonisti di un cast che si sforza per dare continuità ad uno spettacolo senza un lieto fine. Credo che pochi se ne rendano conto: la trama è piena di sofferenza. Sento dire: “non basta sopravvivere, dobbiamo vivere.” Anche nel timore che la frase non passi di cliché scontato, devo ammettere: tutti cercano di dare un senso ai pochi anni che passano qui. Oso imbastire alcuni sentimenti per riferirmi alla vita. Aiuteranno, chi lo sa,  dei saltimbanchi come me, nell’arduo compito di presentarsi sul palco esistenziale. Vivere è lo sforzo costante di immagazzinare, in una casella dell'anima, momenti che ci hanno segnato.
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Paura Ho paura Dell’urlo e del silenzio Del vuoto e del pieno Del concreto e dell’ineffabile Dell'effimero e del permanente Ho paura Dell’oblio e del ricordo eterno Dell'insonnia e di non svegliarsi mai Di quello che ho fatto e di quello che ho smesso di fare Dei pusillanimi e degli intrepidi Ho paura Dell’odio e della rassegnazione Della purezza e della turpitudine Del vizio e della virtù Della disperazione e delle fantasticherie. Sono tutto coraggio e tutto terrore Sono tutto me stesso e tutto estraneo a me Sono tutto pronto e tutto da fare Sono tutto divino e tutto polvere. Soli Deo Gloria Ricardo Gondim

Agli umili, l’avvenire.

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La vita non smette di stupire. Il tempo segue non lineare; Esso dà svolte, corre a scatti. Raffiche di vento gettano contro le rocce l’esistenza. Le contingenze vengono come onde impetuose. Spesso ci troviamo spinti a luoghi che non desideriamo. Angosciati, siamo mossi da decisioni altrui. Inadatti e timorosi, ci rendiamo conto che la storia si sviluppa come un qualsiasi romanzo a puntate. Cosa fare? Non troviamo i modi di controllare, soggiogare o imporre la nostra volontà. Sentiamo che la vita ci schiaffeggia. Sappiamo appena come preservare la nostra biografia. Siamo vulnerabili. La gente inclemente ci fa male. Siamo gettati su lastricati freddi. Il nostro sonno ci viene agitato. Abbiamo paura della notte. Sogniamo saccheggi voraci che, crampo dopo crampo, possono derubarci della semplice voglia di vivere. Alcuni cercano di minare la nostra autostima. Altri ci ricordano che non siamo diventati ciò che abbiamo progettato per noi stessi. Non smettono di ricordare che ab

Moltiplicare la vita

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Centuplico la passione di vivere. I colori della fine della giornata mi affascinano. Tutto mi stupisce: i geni mi intrigano, le poetesse mi seducono, i santi mi costringono, quelli che hanno fame di giustizia mi sfidano, i solidali mi stimolano. Ogni giorno la vita diventa più bella. Mi vedo attaccato ad essa - in realtà, dipendente. I sapori stuzzicano il mio appetito, i silenzi mi attirano, i misteri mi destabilizzano, gli orizzonti mi istigano. Io porto il miracolo di tutto vicino agli occhi e resto senza reazione; un po’ strabico, cerco di contemplare l'ineffabile. Il mio viaggio verso il trascendente è infinito. Assaggio il tempo, le cose e le persone. Trebbiare l'esistenza mi è schiacciante e delizioso allo stesso tempo. Toccato, perseguo questa avventura chiamata vita. Gli altruisti mi umiliano, i saggi chiamano al sapere, gli artisti mi incoraggiano verso il bello. Rimango davanti alla fertilità creativa di autori, poeti e scultori. Noi umani rimaniamo fo

La verità incatenata

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 Si dice che un giorno, un diavolo molto esperto nelle arti maligne fu convocato per aiutare un diavoletto; un pivello che aveva bisogno di specializzarsi nella promozione del male. I due uscirono per il mondo; camminarono lungo le strade affollate, visitarono palazzi, bordelli, ospedali e scuole. Si misero in agguato, arroccati in silenzio in uffici, ospedali e palestre. Dopo le incursioni, il diavolo maestro, pedagogista abile, spiegava al pivello cosa doveva fare per rovinare le persone. Lì, mostrava come il denaro rovina le anime. Là, prescriveva l'arroganza per anticipare gli inciampi. Più avanti, dava istruzioni su come utilizzare il tradimento per separare gli amici. Improvvisamente, il diavoletto notò un uomo raccogliere dal suolo qualcosa di luccicante. L'uomo teneva una luce, la cui luminosità splendeva tutto intorno. Come un buon giovane apprendista, chiese:  _ Cos'è quello che tiene nelle sue mani? Il maestro rispose senza esitazione