I tre personaggi



Tre personaggi sono già passati attraverso le tracce dell'esistenza. Uno era conosciuto come santo, l'altro come profeta e l'ultimo come poeta.

Il santo incarnò la sua verità, e senza rendersene conto diffuse luce, profumo, dolcezza. Lui, il più delle volte, mostrò nelle sue scelte l'aura che i pittori adornarono su quello che era straordinario. I santi amarono spensieratamente, accolsero liberamente, salvarono indistintamente.

Il profeta proclamò, parlò, sgridò sotto il peso dell'Assoluto; mosso da una sacra intuizione, denunciò quello che gli pareva sbagliato. Il suo sguardo apparteneva all'Eterno e il suo cuore alla gente. Lui fu il grillo all'orecchio del re, il martello sul tavolo del giudice, il dito sul volto dell'uomo religioso.

Il poeta estrasse come fosse oro, raccolse dei nuovi sensi, dei  nuovi mondi, una nuova vita; nella sua ricerca attirò l'angoscia che la sventura universalizzava; disegnò le frecce della sofferenza universale verso il petto. "Egli fu ferito per le nostre trasgressioni". Il poeta era un alchimista capace di trasformare il dolore in bellezza, la tragedia in fantasia, l'angoscia in speranza.

Il mondo dipende dal ritorno di quei personaggi soprannominati . Il futuro li attende perché salgano, immediatamente, sul palco dell'esistenza. Il loro tempo loro tempo si chiama “ora”.


Soli Deo Gloria
Ricardo Gondim



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