Spiritualità fuori dalla cornice



Simile a Chico Buarque, io posso dire che mio padre era di San Paolo, mia madre di Ceará, il mio nonno paterno coltivatore di caffè della regione campanile di San Paolo, e quello materno comunista di Fortaleza. Papà era insegnante di storia ed agnostico; mamma, artista plastica e lievemente Cristiana - temendo la morte, lei si convertì al Cristianesimo negli ultimi mesi della sua vita. Io crebbi cattolico, emigrai per il presbiteriano ed poi finii pentecostale. Io anche "sto andando sulla strada pubblica da molti anni."

Dopo che completai 50 anni di vita, si cominciò un altro momento nel mio pellegrinaggio. Io ho passato a mettere in dubbio certe logiche della religione che ho accettato dall'adolescenza. Per prima, sono rimasto sconvolto coi valori etici che ho percepito incorporati in molti lavori missionari. Poi, mi sono indignato con la prepotenza americana nella visione del mondo e nel colonialismo delle persone religiose. Improvvisamente, i simplicismi dei sermoni mi sconvolsero. Ma la cosa è andata peggio con le " marce per Gesù", con i teleevangelisti che, offrendo miracoli all’ingrosso e con la mancanza di scrupoli dei mercadeggiatori della fede, hanno manipolato i bisognosi per promuovere sé stessi.

Anche se nessuna di quelle ragioni fosse separatamente capace di farmi abbandonare la barca del movimento evangelico, la sofferenza universale mi schiaffeggiò, chiedendo chiarimenti che non riuscivo a dare affatto.

Tutto cominciò quando camminai per le strade di Mumbai (antica Bombaim) ed vidi un mendicante, totalmente nudo, giacendo su un tombino. ll povero dormiva nel fango, respirando a fatica. Quella scena mi rubò il sonno di notte, mi disturbò per mesi dopo che ritornai in Brasile, e sta ancora nella retina del mio spirito. Quello che le mie logiche dicevano sulla fortuna di quell’ outcast non erano sufficienti per calmare l'angoscia che nasceva in me.

La prima presupposizione teologica che crollò fu quella della Provvidenza. Concordante con quella fondazione Calvinista, Dio determinò, nell'ultima eternità, tutti gli eventi, tutti i dettagli del corso dell'universo che lui creò. Con piena saggezza, Dio non solo stabilì come preserva quello che esiste, così che la sua volontà si compie sempre.

Fu in quel momento che pensai: se tutti i minimi eventi fossero predeterminati da Dio, quel mendicante giace nell'immondizia perché quell'era l'eredità divina per lui. Io continuai ed presi il mio ultimo ragionamento alle ultime conseguenze: Aushwitz, Ruanda e tutti i genocidi sono anche parte del ingrenaggio provvidenziale, e loro porteranno la più grande gloria a Dio nell'eternità. A partire di quel evento, ho passato a dubitare se quelle che rimane all'umanità è ripetere per la fede che "Dio sa quello che fa." Qualche cosa dentro di me dice di no, mille volte no.

Io cominciai a studiare la Teodicea - Teodicea è un termine inventato del XVIImo secolo per far confronto con l’impassse della sofferenza umana davanti all'onnipotenza di Dio. La parola è composta da due radici greche: theos, che significa Dio, e dikaios che significa giustizia. Quindi, Teodicea è una disciplina della filosofia che tenta di capire come Dio può essere allo stesso tempo giusto e buono davanti a tanta sofferenza, in un mondo che lui creò e del quale è supremo.

La Teodicea ha come marchio il trattato che Gottfried Wilhelm Leibniz scrisse per riconciliare tre asserzioni diverse:

Dio è Onnipotente.
Dio è amore- lui ama con perfezione.
La sofferenza del mondo creato da Dio è terribile.

C'è un paradosso irreconciliabile in quelle tre asserzioni. Loro non possono essere simultaneamente vere. Se Dio è Onnipotente, dunque, libero per fare quello che desidera, è capace di trovare mezzi per far finire la sofferenza intera. Se Dio è perfettamente amorevole, non può tollerare così molta crudeltà, tanto orrore nell'universo. Comunque, lui è potente e buono e milioni soffrono. Qual è la soluzione?

Quale il chiarimento per quello che accadde in Cambodia? Perché Dio non intervenne quando il regime di Pol Pot macellò due milioni di persone? Alcuni morirono solo perché usavano occhiali. Il regime considerava che le persone che avessero bisogno di occhiali gli piaceva studiare e loro erano intelettualizzate. Quelli andrebbero eliminati perché loro potrebbero rappresentare un pericolo per la rivoluzione.

Quale la logica divina per permettere un’assurdità di quella magnitudine che distrusse tante vite? Perché Dio non ordinò un mega disastro della natura per impedire il progresso di quel comunista matto?

Ho parlato con un uomo che ha ricevuto notizie che suo figlio nascerà con una deformità genetica e seria. Lui non capisce perché Dio fa una cosa del genere. Mi ha chiesto dove aveva peccato per meritarsi punizione di quella taglia e ha ripetuto molte volte che se Dio ha tutto sotto controllo, non riesce ad immaginare che lui abbia scopo così pesante per la sua famiglia.

Nelle articolazioni classiche della teologia, quel ragazzo verrà al mondo per portare a termine uno scopo (si usa molto spesso un testo poetico del Salmo 139 per affermare quel Dio tesse ogni dettaglio del codice genetico delle persone, inoltre le deformazioni serie). Nell'istante in cui ho ascoltato il racconto di quel padre mi sono chiesto: perché Dio nella scorsa eternità avrebbe predestinato un bambino per soffrire con deficienza così profonda? Dio castiga severamente l'umanità solo perché Adamo ed Eva morsero la frutta proibita? Sarà vero che Dio “ha bisogno” di una deformità genetica produrre la maturità in una coppia?

Ma cosa dire di un miliardo persone nel pianeta che non ha del cibo sufficiente? Sarà che la maledizione di Dio raggiunge prioritariamente i poveri? Perché ad ogni cinque secondi un bambino muore denutrito nel terzo mondo? Cosa Dio deve insegnare ai brasiliani col disprezzo che produce morti non necessarie negli imondi ospedali pubblici della periferia di Rio de Janeiro? - A causa della mancanza di medicine di base, dottori sono costretti a scegliere chi sarà trattato e chi morrà in condizioni di penuria.

Io sto già aspettando i pungiglioni: quei questionamenti staranno stuzzicando dei vespai. "Il problema di Gondim è che lui sconsidera la sovranità di Dio", i Calvinisti diranno. I pentecostali ripeteranno che io oso ostacolare gli attributi divini. Alcuni mi considereranno uno sciocco per affermare che la dottrina della Provvidenza conduce inesorabilmente al fatalismo.

Io ho smesso di credere che Dio è un tappezziere che lavora segretamente, sul retro del tappeto. Io ho anche abbandonato l’idea che la sofferenza universale venne come punizione per il "peccato originale." Io non penso che il corso della storia deve essere del modo che ancora lo è per qualche ragione ancora oscura. Io credo che la storia è deragliata, che la volontà di Dio non venne come lui la desiderava. Che l'ingiustizia, la cattiva distribuzione della ricchezza e lo sfacelo delle risorse naturali, l'abuso del potere economico e l'egoismo che si è sparso non rappresentano la volontà di Dio. La sfortuna di quel mendicante non accadde per una "volontà permissiva", ma per fattori congiunturali perversi che producono il dolore nel cuore paterno di Dio.

Di fronte allo smantellamento della storia, credo che l’Altissimo invita uomini e perché diventino i suoi partner, agenti trasformatori della storia, costruttori del futuro ed antecipatori del Regno.

Ho cominciato a ripensare il mio edificio teologico senza il determinismo o il fatalismo della teologia classica – che la credo più greca che ebrea - ed ora vado fino alla fine.

Penso addirittura che se teologi non fanno il compito di casa, non rivedono le presupposizioni dei loro discorsi, il dilemma della sofferenza umana continuerà a schiaffeggiare il movimento evangelico. Peggio, i chiarimenti determinati deformeranno quello che si capisce come bontà di Dio. Nel frattempo, molti come me dovranno costruire una spiritualità fuori dalla cornice.

Soli Deo Gloria.


Da: Ricardo Gondim

Commenti

  1. pastor ricardo gondim faz um blog em portugues

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  2. Non ho capito il commento. Pastor Ricardo un sito in portoghese ce l'ha, tanto che c'è un link di questo blog sul suo sito personale. Questo spazio è stato creato pensando specialmente ai parlanti d'italiano madrelingua che non sanno il portoghese e neanche lo spagnolo, perché possano essere edificati come i brasiliani e parlanti di spagnolo lo sono ogni settimana. Grazie del tuo intervento.

    Traduzione (portoghese):
    Tradução (português)
    Não entendi o comentário. O pastor Ricardo possui un site em português. Tanto é que há un link no site pessoal dele que leva para este blog. Este espaço foi criado pensando especialmente no público falante nativo de italiano, que não sabe o português e não sabe também o espanhol, para que possam ser edificados semanalmente como os braslieiros e falantes de espanhol. Obrigado pelo comentário.

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  3. Comparto questo dolore per la sofferenza del mondo e questo anelito verso la conoscenza del Volto Amoroso di Dio ( apparentemente indifferente alla sofferenza dei miei simili e nostra )e che il mio cuore chiama a gran voce.
    Benedetto sia il tuo lavoro se serve a svegliare le coscienze addormentate.
    Un saluto nella Sua Luce.
    Rosibur.

    rosibur4@gmail.com
    http://www.dallaterralcieloconamore.blogspot.com

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  4. Grazie delle tue parole, Rosita. Tali commenti sono uno stimolo perché possiamo seguire avanti. Dio sia con te ovunque tu sia! DTB!

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  5. Grazie ! Obrigada ! Che Dio ti ascolti

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