La mia fede
Nella mia fede, vedo Dio non come un Giudice rigoroso, o
come Potente assoluto. Dio è per me uno Spirito ispiratore; Lui fa risorgere i
desideri per un mondo di solidarietà, giustizia e pace. Scrivo il suo nome e
balbetto Volontarietà, Gradimento, Intenzionalità.
Poiché credo in un Dio che ama infinitamente, ho perso la
paura di guardare dentro me stesso; Non esito a cercare il passato e non divento
Piccolo quando affronto il futuro. Non
mi addoloro delle mie imperfezioni. Mi rifiuto di piegarmi alla colpa, o alla
vergogna, per vecchi difetti. (Con tale
consapevolezza, cerco di trattenermi dalla presunzione).
Nutro una spiritualità che rende felice la mia religione.
Non mi ritiro più davanti a Dio come i bambini davanti al re. Non ho paura
delle qualità severe di una Maestà celeste. Il mio Signore personifica il calore
dell’abbraccio della madre che ho perso e l'incoraggiamento del padre che mi ha
reso orfano.
Più mi avvicino all'Eterno, meno sono devastato dal mondo
in rovina. Quando mi sento spirituale, sono preso dall'imperativo di rendermi
umano, troppo umano. Mentre scambio l'apatia per l'eccitazione di esistere, la mia fede lotta per dimostrarsi nelle opere
che cerco di praticare.
Soli Deo Gloria
Ricardo Gondim
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