Il bene



Il bene sa come aspettare. Paziente, attende che la ferraglia si svuoti degli uomini che forgiano catene di metallo.

Il bene è delicato. Fragile, bisogna protezione. Semplice, non richiede cure.

Il bene vive nell’angolo più ignoto dell'anima, nell’alcova dell'affezione. Nasce nella midolla dello spirito. Per sopravvivere, non ha bisogno delle strutture del potere. Si discioglie in acqua salata. Discreto, non gli manca la luce, come capita alle falene.

Il bene corteggia. Attira per le sue insinuazioni. Seduce nelle mani delicate del fisioterapista che esercita l’anziano, nella faccia dell’assistente sociale che pesa il bambino denutrito, nello sforzo del volontario che distribuisce coperte fra gli esiliati dell'inondazione.

Il bene scende nel contagocce del sangue donato. La sua verità può essere attestata dall’impegno del dottore norvegese che vive nella Striscia di Gaza. È visto nella disposizione del giovane che marcia per la pace, nonostante il raffreddore che gelava la punta del naso e le bombe di gas lacrimogeno che lo facevano piangere.

Il bene scappò al Pelourinho* e resisterà ai massacri perenni dei potenti. Quando le cortine dell’odio gli coprono, ragazzi e ragazze lo incarnano. I poeti esaltano il bene. Celebrato nelle cattedrali ed esperimentato nei bordelli, è allo stesso tempo umano e divino, angelico e terreno.

Soli Deo Gloria

Da: Ricardo Gondim



*Pelourinho: Nel periodo della schiavitù, era il posto (un palo) dove i portoghesi infligevano dure punizioni (generalmente con frustate) o addirittura la morte agli schiavi che commettevano reati.

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