Elogio al libero pensatore
Il libero pensatore pensa con libertà. Ovvio. Per lui, i confini del giusto o sbagliato hanno a che fare con l’integrità, mai con l'assimilazione delle logiche pre-stabilite. Permette, addrittura, che tirino il tappeto delle sue vecchie asserzioni. Non provoca il dibattito soltanto per dibattere. Tensiona le convinzioni per amore alla saggezza. Senza pretese, non esita a contraddire. Ride persino delle attitudini che ha preso.
Il libero pensatore preferisce piusttosto la giungla al cammino già scontato, il labirinto alle mappe particolareggiate, il percorso scuro al viale illuminato. Vive bene insieme con la verità infinita. Affronta il sapere come galassia piena di luminari irraggiungibili, a bilioni di anni luce. È il delfino che gioca nell'oceano delle idee.
Il libero pensatore garantisce la buona società. Sente, accoglie cordialmente, investiga e dichiara con la semplicità dei bambini. Discute, risponde, provoca e richiede con la rigidità dei maestri. Denuncia, confronta e lotta con la veemenza dei profeti. Narra, gioca, ride e crea con la leggerezza dei poeti. È esigente nei colloqui accademici, ma beffatore al tavolo del bar; attenzioso fra gli oppositori, ma instigante fra gli amici.
Il libero pensatore rompe i paradigmi scientifici, inaugura le scuole letterarie, rivoluziona i parlamenti, mobilita le militanze. Muore, tuttavia, nel falò della religione.
Soli Deo Gloria
Da: Ricardo Gondim
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