Gaza e le lezioni che ho imparato.


Nel Ceará, stato del nord est del Brasile, consideriamo che sia indegno che si colpisca un ubriaco. Io resisto tempestivamente al genocidio palestino. Le mie viscere si contorcono quando io vedo un bambino mutilato da schegge di bombe. Me ne sento colpevole perché io dormo sicuro. Mi sono indignato con la mia impotenza. Non mi conformo di essere insignificante. Rimango sbalordito e aflitto di non avere del potere d’influenza politico per gridare basta.

Come va che una popolazione indifesa sia bombardata, senza esercito e senza luogo per nascondersi? Io non capisco il cinismo di una nazione che prima di spargere bombe ordina alle persone di fuggire. Ma fuggire dove? I confini sono stati bloccati: difese, bunkers o rifugi non esistono. La strage è terribile.

Per me, quella guerra non è che una pulizia etnica. Umiliando le persone palestine fino alla polvere, rompendo la spina dorsale dell'identità, Israele spera che loro smettano di importunarli. Se la causa d'Israele è nobile, perché la stampa internazionale è proibita di annunciare gli eventi?

Ma pur essendo inorridito, io sto imparando. Quegli eventi tenebrosi mi hanno portato ad ammettere che non leggo più la Bibbia con le stesse lenti. Ho abbandonato l'idea che le stragi dell’Antico Testamento erano ordini divini. Io ho capito che i genocidi raccontati nella Bibbia furono commessi con le stesse motivazioni politiche, con gli stessi interessi economici e con le stesse ambizioni nazionalisti attuali, ma ma atribuiti ad una divinità guerriera. Io non accetto che i “propositi” divini per il futuro siano collegati alla politica militarista d'Israele. Mi pento di aver predicato un giorno che " Israele è l'orologio di Dio" per la fine dei tempi.

Io intendo di essere un discepolo di Gesù e voglio crescere nel mio pacifismo. Io credo che Gesù Cristo incarnò la pienezza della Divinità. Per me le beatitudini del Sermone della Montagna sono parametri per comportamenti individuali e decisioni nazionali. Non accetto risposte violente e vendette. Rimango fedele alla dichiarazione che Gesù è il principe della pace.

Soli Deo Gloria.
Da: Ricardo Gondim

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